La manifestazione
#maiconsalvini a Roma fa litigare
Zerocalcare, uno dei fumettisti più noti e “in forma” del momento e
Roma FaSchifo, blog collettivo che colleziona le nefandezze, i disservizi e tutto
quello che trascina sempre più verso il declino la Capitale.
Breve riassunto
Il motivo della discordia sono le dichiarazioni di questa
intervista rilasciata da Michele Rech (alias Zerocalcare, appunto), nella quale
spiega i motivi della manifestazione, e dove descrive “Mafia Capitale, palazzinari e Romafaschifo”
come mali della città, ai quali non deve aggiungersi la Lega.
Dopodiché, il botta e risposta è serrato: Roma Fa Schifo non
la prende bene, e descrive Rech come“un signore di 31 anni suonati che parla
come un sedicenne”, bollando la manifestazione come la scusa per “quattro
cazzari da centro sociale di far casino, di imbrattare mezza città, di
manifestare laddove non è consentito, di creare disagi, di palesare la loro
coattaggine”.
Calcare legge, poi risponde così:
La controreplica di RMF, che non intende smorzare i toni ma
che descrive Rech come “un povero personaggio”,
“bizzarro individuo”, e “avanzo delle alte scuole private della città” è
questa:
Subissato di richieste di spiegazioni dai suoi
stessi fan (che seguono anche noi), Zerocalcare è costretto a spiegarsi e, in
ossequio al livello intellettuale di cui sopra, imbastisce e farfuglia quattro
banalità da liceo (se non da scuola media) davvero incomprensibili. Secondo
Zerocalcare noi esprimiamo un “livore psichiatrico verso i poveracci”. Qualcuno
che conosce questo povero personaggio, questo bizzarro individuo, questo avanzo
delle alte scuole private della città, gli chieda di produrre un solo link, un
solo articolo, un solo tweet in cui esprimiamo livore verso chi vive in strada.
Qualcuno poi gli spieghi che il senso civico è solidarietà. E’ automatico. Non
ci può essere senso civico senza solidarietà. Se il rispetto per il prossimo fa
schifo a questi signori, non possono però mistificare e giocare con le parole:
non ci casca nessuno. La cultura della delazione, poi, cosa è? Certo, passare
il proprio tempo a segnalare alle autorità cosa non va in città non è il massimo
della vita, intendiamoci. Ma è sempre meglio di chiudere gli occhi, di voltare
lo sguardo dall’altra parte e di campare nell’omertà mafiosa che tanto piace a
lorsignori.

Ce n’è abbastanza per farsi un’opinione propria (ammesso che
si voglia farsene una). La mia non starò ad spiegarla qui, perché probabilmente
sarebbe troppo lunga e (probabilmente) pallosa e cervellotica. Mi limito a
suggerire (citandolo) una risposta a Zerocalcare, se la diatriba, come penso,
dovesse continuare: