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martedì 15 ottobre 2013

Pubblicità in TV, lo spread con il quale le aziende fanno i conti

In tempi di crisi, non tutte le aziende possono permettersi di acquistare spazi pubblicitari, specialmente sul mezzo che raggiunge più facilmente e in maniera immediata la fascia più larga di persone: la TV. Potremmo chiamarlo “spread” o “digital divide”, ma la sostanza non cambia: c’è chi può e chi non può. O chi può un po’ meno. Recentemente, il quotidiano Italia Oggi ha pubblicato  listini commerciali delle principali concessionarie del mercato della pubblicità televisiva italiana, da Rai Pubblicità (ex Sipra) a Publitalia (Mediaset), a Sky Pubblicità sino a Cairo Communication.

Secondo l’articolo lo spot più costoso è il nuovo format All21 creato da Mediaset per la prossima stagione: dal 23 settembre alle ore 21 andranno in onda in contemporanea su Canale 5, Italia 1, Rete 4, La5, Mediaset extra, Iris e Top Crime 30 secondi di pubblicità a reti unificate per la modica cifra tra i 164 e i 170 mila euro. Pianificare pubblicità nello show di Gianni Morandi, su Canale 5, comporterà, invece, un investimento di oltre 110 mila euro a spot. E pure Ballando, su Rai 1, avrà tariffe piuttosto importanti, con 92 mila euro per 30 secondi di advertising. Per risparmiare invece tocca rivolgersi alle piccole tv: un commercial di mezzo minuto su Nat Geo adventure, nella fascia oraria 19-24, costa appena 125 euro, e su Rock tv ancora meno: 90 euro.

Insomma, dai listini commerciali delle concessionarie di Rai, Mediaset, La7 e Sky si intuiscono meglio, tradotti in euro sonanti, tanti ragionamenti un po’ fumosi su audience e qualità del target. Nel Tg1 delle ore 20, per esempio, trenta secondi di pubblicità valgono tra i 62 mila e gli 83 mila euro, mentre al Tg2 delle 20,30 i prezzi si dimezzano: dai 23 ai 30 mila euro. PerRai 3, invece, i programmi più preziosi sono Che tempo che fa e Ballarò. Che condividono il listino tra i 62 mila e i 72 mila euro a spot. Più sotto Report (56-66 mila) e Chi l’ha visto (tra i 49 e i 58 mila euro).

Apprezzato il Tg5 delle 20, su Canale 5, con un listino da 68- 90.600 euro a spot. Ci sono poi gli investimenti sicuri di Striscia la notizia (79.500-82.600 euro per trenta secondi di pubblicità) o di Italia’s got talent (83- 100.900 euro). Su Italia 1 Le Iene riescono a spuntare fino a 48 mila euro per spot, mentre su Rete 4 è la serie The Mentalist a essere valutata fino a 21 mila euro a spot, davanti a Quarto Grado (20.600) e Quinta colonna (12.800). Publitalia, peraltro, prevede uno sconto del 10% sulle tariffe dal 1° al 7 settembre.

Cairo Communication non ha ancora pubblicato i listini per l’autunno di La7, e per l’estate offre ilprime time a oltre 33 mila euro, i talk post tg a oltre 50 mila euro, fino ai 7.600 euro a spot all’interno di Omnibus mattina. Va detto, peraltro, che su questi prezzi sono previsti fortissimi sconti: del 20% fi no al 20 luglio, del 40% fino al 3 agosto, del 60% fino al 17 agosto, del 30% fino al 24 agosto, e del 10% fino al 31 agosto.

La concessionaria Sky Pubblicità pubblica ancora le vecchie tariffe, scadute lo scorso 30 marzo. Ma nei listini successivi i prezzi non saranno variati molto. Nella fascia oraria 19-24, quella più preziosa, il canale più costoso è Sky Cinema 1: oltre 13 mila euro per uno spot da trenta secondiFox Crime raggiunge quasi i 10 mila euro a spot, e SkyTg24 quasi i 4 mila.


Esperti del settore assicurano però che la crisi non vale solo per chi compra, e che dalle concessionarie di pubblicità è possibile ottenere sconti che possono arrivare anche al 70-75% della cifra iniziale.
Se comunque non si dispone di un abile negoziatore con un buon portafoglio contatti e si ha un budget piuttosto ristretto, è sempre possibile pianificare spot di 30 secondi ciascuno sulla prestigiosa Sky Arte, al prezzo di soli 580 euro.