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mercoledì 30 ottobre 2013

La lettera a Letta

Sembra uno scioglilingua, ed infatti c'è chi è incappato nell'errore. Su Libero, ecco che il Presidente del Consiglio Enrico Letta diventa (per un giorno) Enrico Lettera. Di dimissioni?


mercoledì 23 ottobre 2013

"I ham", ovvero quando le polemiche offuscano un claim geniale

Certo, i media online amplificano un po' la notizia, definendola "manifesto choc" ed in effetti del cattivo gusto c'è, ma si è visto di peggio. Parlo della pubblicità che sta suscitando polemiche a Capri che ritrae un corpo femminile disteso a pancia in giù con due fette di prosciutto sul sedere. Mercificazione del corpo femminile si dirà, ed è senz'altro vero.

Lo spot allunga la scia di analoghi ed infelici precedenti: ricordo di quando a Napoli, nello scorso marzo, apparvero cartelloni raffiguranti una donna distesa sul letto, apparentemente senza vita, per pubblicizzare una marca di strofinacci per la casa .

Ma mentre ormai monta la protesta, soprattutto in rete, e si rimarca il fatto che il Comune di Capri non abbia un assessorato alla Pari Opportunità, mi vorrei soffermare sul claim che accompagna lo spot: "I ham", geniale per promuovere una marca di prosciutti.

Senz'altro più efficace se al posto del sedere ci fosse stato un viso che addenta soddisfatto una fetta di prosciutto, ma non si può azzeccare sempre tutto.

sabato 19 ottobre 2013

Quel difficile mestiere del titolista

...che poi in fondo, se fosse vero, sarebbe senza dubbio un titolo da prima pagina 

martedì 15 ottobre 2013

Pubblicità in TV, lo spread con il quale le aziende fanno i conti

In tempi di crisi, non tutte le aziende possono permettersi di acquistare spazi pubblicitari, specialmente sul mezzo che raggiunge più facilmente e in maniera immediata la fascia più larga di persone: la TV. Potremmo chiamarlo “spread” o “digital divide”, ma la sostanza non cambia: c’è chi può e chi non può. O chi può un po’ meno. Recentemente, il quotidiano Italia Oggi ha pubblicato  listini commerciali delle principali concessionarie del mercato della pubblicità televisiva italiana, da Rai Pubblicità (ex Sipra) a Publitalia (Mediaset), a Sky Pubblicità sino a Cairo Communication.

Secondo l’articolo lo spot più costoso è il nuovo format All21 creato da Mediaset per la prossima stagione: dal 23 settembre alle ore 21 andranno in onda in contemporanea su Canale 5, Italia 1, Rete 4, La5, Mediaset extra, Iris e Top Crime 30 secondi di pubblicità a reti unificate per la modica cifra tra i 164 e i 170 mila euro. Pianificare pubblicità nello show di Gianni Morandi, su Canale 5, comporterà, invece, un investimento di oltre 110 mila euro a spot. E pure Ballando, su Rai 1, avrà tariffe piuttosto importanti, con 92 mila euro per 30 secondi di advertising. Per risparmiare invece tocca rivolgersi alle piccole tv: un commercial di mezzo minuto su Nat Geo adventure, nella fascia oraria 19-24, costa appena 125 euro, e su Rock tv ancora meno: 90 euro.

Insomma, dai listini commerciali delle concessionarie di Rai, Mediaset, La7 e Sky si intuiscono meglio, tradotti in euro sonanti, tanti ragionamenti un po’ fumosi su audience e qualità del target. Nel Tg1 delle ore 20, per esempio, trenta secondi di pubblicità valgono tra i 62 mila e gli 83 mila euro, mentre al Tg2 delle 20,30 i prezzi si dimezzano: dai 23 ai 30 mila euro. PerRai 3, invece, i programmi più preziosi sono Che tempo che fa e Ballarò. Che condividono il listino tra i 62 mila e i 72 mila euro a spot. Più sotto Report (56-66 mila) e Chi l’ha visto (tra i 49 e i 58 mila euro).

Apprezzato il Tg5 delle 20, su Canale 5, con un listino da 68- 90.600 euro a spot. Ci sono poi gli investimenti sicuri di Striscia la notizia (79.500-82.600 euro per trenta secondi di pubblicità) o di Italia’s got talent (83- 100.900 euro). Su Italia 1 Le Iene riescono a spuntare fino a 48 mila euro per spot, mentre su Rete 4 è la serie The Mentalist a essere valutata fino a 21 mila euro a spot, davanti a Quarto Grado (20.600) e Quinta colonna (12.800). Publitalia, peraltro, prevede uno sconto del 10% sulle tariffe dal 1° al 7 settembre.

Cairo Communication non ha ancora pubblicato i listini per l’autunno di La7, e per l’estate offre ilprime time a oltre 33 mila euro, i talk post tg a oltre 50 mila euro, fino ai 7.600 euro a spot all’interno di Omnibus mattina. Va detto, peraltro, che su questi prezzi sono previsti fortissimi sconti: del 20% fi no al 20 luglio, del 40% fino al 3 agosto, del 60% fino al 17 agosto, del 30% fino al 24 agosto, e del 10% fino al 31 agosto.

La concessionaria Sky Pubblicità pubblica ancora le vecchie tariffe, scadute lo scorso 30 marzo. Ma nei listini successivi i prezzi non saranno variati molto. Nella fascia oraria 19-24, quella più preziosa, il canale più costoso è Sky Cinema 1: oltre 13 mila euro per uno spot da trenta secondiFox Crime raggiunge quasi i 10 mila euro a spot, e SkyTg24 quasi i 4 mila.


Esperti del settore assicurano però che la crisi non vale solo per chi compra, e che dalle concessionarie di pubblicità è possibile ottenere sconti che possono arrivare anche al 70-75% della cifra iniziale.
Se comunque non si dispone di un abile negoziatore con un buon portafoglio contatti e si ha un budget piuttosto ristretto, è sempre possibile pianificare spot di 30 secondi ciascuno sulla prestigiosa Sky Arte, al prezzo di soli 580 euro.