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venerdì 2 agosto 2013

L'ultima copia del New York Times? Sarà digitale

Secondo i calcoli di Philip Meyer, studioso dell'editoria americana, l'ultima sgualcita copia su carta del "New York Times" sarà acquistata nel 2043. La crisi di vendite che affligge i quotidiani da una ventina d'anni lascia pensare che la previsione sia realistica, se non addirittura ottimistica. Ma di chi è la colpa (ammesso che un colpevole ci sia?). Editori e giornalisti tendono ad attribuirsela reciprocamente. Ma il vero nemico dei giornali cartacei, quello che li sta inesorabilmente condannando a morte, è la tecnologia. Il tempo a disposizione della gente è diminuito, e ognuno di noi ha ormai la possibilità di essere informato quando vuole, dove vuole e sui temi che preferisce senza dovere per forza ricorrere alla lettura di un giornale. I tempi dunque sembrano essere inconciliabili, se si pensa che per leggere interamente una copia del NYT ci vogliono 24 ore.
In questo quadro catastrofico però, c’è una buona notizia: al New York Times crescono i profitti, proprio grazie al digitale. Gli abbonamenti online del più prestigioso quotidiano mondiale sono cresciuti del 40% nel secondo trimestre 2013, toccando quota 738 mila (699 mila unità per Nyt e International Herald Tribune e 39 mila per Boston Globe). Un risultato che per l'amministratore delegato Mark Thompson "riflette la continua evoluzione delle iniziative digitali, l’attenzione alla gestione dei costi e il moderato calo delle entrate pubblicitarie”.

Tanto buona l’intuizione, che si replica immediatamente anche oltre oceano, nel Vecchio Continente.  Oggi, infatti, debutta la versione online del The Sun a pagamento. Per gli utenti ‘Sun+’, la nuova piattaforma digitale costerà due sterline a settimana. Una rivoluzione, in tutti i sensi. Preludio del declino inesorabile del giornale cartaceo? Troppo presto per dirlo, anche se appare certo già da adesso che – su carta o in digitale – l’informazione (forse quella di migliore qualità) sopravviverà.