In principio, fu Fedez: notte “brava”, rissa per un selfie
non concesso, bottiglia in frantumi, screzi con la Polizia, e tutto il resto. Inutile
stare a descrivere l’accaduto anche perché, sulle (dis)avventure del “coso
dipinto”, per dirla alla Gasparri, ci siamo potuti fare un’idea tutti
quanti.

Infine, si palesò Wired: il giornalismo, si legge, è ormai consapevole
del proprio fallimento, perché scrive solo per ottenere click, che si
ottengono – udite udite – con la polemica. È la polemica che tira, tutto il
resto non conta. Per dirla con parole loro, si sta assistendo ad un
cortocircuito, con “il giornalismo che punta
la pistola alla tempia del pubblico, il pubblico che punta la sua alla testa
dell’editore e l’editore che spiana il ferro contro il giornalismo”.
Ecco, ora io il pezzo l’ho letto più volte e, pure se non si
capisce immediatamente da che parte vogliono stare, si capisce invece il motivo
per cui il pezzo è stato scritto: fare polemica.