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martedì 3 settembre 2013

Quando i rottami vanno dal rottamatore. Il rischio? Un partito-discarica


Quando hanno capito che anche cambiando le regole avrebbero perso comunque, i dirigenti del Pd hanno fatto l'unica cosa possibile per non venire travolti dal ciclone Renzi: lo hanno appoggiato.
Con un trasformismo degno di De Petris, Franceschini, Fioroni - persino D'Alema - si sono sperticati nel tessere le lodi del Sindaco di Firenze, uno che fino a qualche anno fa più che il Sindaco, sembrava il Mostro, di Firenze. Tanto per capire la dimensione della giravolta, pubblico qualche dichiarazione degli interessati, pre e post conversione: Franceschini (Maggio 2012):  "'Nel Pd ci sono troppi galli, convinti che il sole sorga solo quando cantano loro. Matteo è un giovane effervescente con delle qualità. Ma non ho capito, francamente, su che linea si candidi a guidare l'Italia, se non su un dato anagrafico di giovinezza tra virgolette. Mi pare un po' pochino.... Per governare serve una personalità che abbia la forza di confrontarsi, al posto di Monti, con la Merkel, con Hollande, con i problemi europei''.
A settembre dello stesso anno continuava sulle stessa linea: "La candidatura di Renzi alle primarie è un fattore di arricchimento, io però voto Bersani perché si tratta di scegliere non il segretario del Pd ma il premier che prenderà il posto di Mario Monti, la figura che che dovrà continuare a convincere le borse e il mercato internazionale''.
Ora: “quando in squadra ci sono dei talenti, i talenti vanno utilizzati. E Matteo è un talento”.
Fioroni (Settembre 2012): "Renzi fa bene il sindaco di Firenze e, secondo me, se lo continua a fare meglio e se aggiusta il traffico cittadino è una buona cosa''
Dopo l'illuminazione: "Conosco Matteo da quando era segretario della Margherita e presidente della provincia, lo ritenevo un giovane di grande valore già allora, e i fatti mi hanno dato ragione". 

Aspettando fiduciosi che gli altri Pd di area Dem si accodino a cotanta prova di coerenza, ci domandiamo se Renzi sia consapevole che coloro i quali ora lo osannano sono proprio quei “rottami” che il Sindaco di Firenze si proponeva di voler seppellire una volta per tutte.  Evviva il riciclo.