
Quando hanno capito che anche cambiando le regole avrebbero
perso comunque, i dirigenti del Pd hanno fatto l'unica cosa possibile per non
venire travolti dal ciclone Renzi: lo hanno appoggiato.
Con un trasformismo degno di De
Petris, Franceschini, Fioroni - persino D'Alema - si sono sperticati nel
tessere le lodi del Sindaco di Firenze, uno che fino a qualche anno fa più che
il Sindaco, sembrava il Mostro, di Firenze. Tanto per capire la dimensione
della giravolta, pubblico qualche dichiarazione degli interessati, pre e post
conversione: Franceschini (Maggio 2012): "'Nel Pd ci sono troppi galli, convinti che il
sole sorga solo quando cantano loro. Matteo è un giovane effervescente con
delle qualità. Ma non ho capito, francamente, su che linea si candidi a guidare
l'Italia, se non su un dato anagrafico di giovinezza tra virgolette. Mi pare un
po' pochino.... Per governare serve una personalità che abbia la forza di
confrontarsi, al posto di Monti, con la Merkel, con Hollande, con i problemi
europei''.
A
settembre dello stesso anno continuava sulle stessa linea: "La candidatura di Renzi alle primarie è un fattore di
arricchimento, io però voto Bersani perché si tratta di scegliere non il
segretario del Pd ma il premier che prenderà il posto di Mario Monti, la figura
che che dovrà continuare a convincere le borse e il mercato internazionale''.
Ora: “quando in squadra ci
sono dei talenti, i talenti vanno utilizzati. E Matteo è un talento”.
Fioroni
(Settembre 2012): "Renzi fa bene il sindaco di Firenze e, secondo
me, se lo continua a fare meglio e se aggiusta il traffico cittadino è una
buona cosa''.
Dopo l'illuminazione: "Conosco Matteo da quando era segretario
della Margherita e presidente della provincia, lo ritenevo un giovane di grande
valore già allora, e i fatti mi hanno dato ragione".
Aspettando fiduciosi che
gli altri Pd di area Dem si accodino a cotanta prova di coerenza, ci domandiamo
se Renzi sia consapevole che coloro i quali ora lo osannano sono proprio quei “rottami”
che il Sindaco di Firenze si proponeva di voler seppellire una volta per tutte.
Evviva il riciclo.